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I miei pensieri, racconti, idee…

La Var, il Filone e la difesa

Ultimo aggiornamento: 04-08-2023

Quando andavo a scuola, spesso facevo filone, a volte perché erano belle giornate, altre volte perché non avendo studiato avevo paura di prendere 2,3 o nella migliore delle ipotesi 4. A volte mi veniva voglia anche quando avevo studiato e non mi spiegavo il motivo! Pensavo perché questa voglia? L’abitudine? Dopo molto tempo capii.
Era l’istinto di sopravvivenza, e già.
Pensando di aver studiato, abbassavo troppo la guardia e il mio istinto per difendermi mi voleva far saltare la scuola.
Per farvi capire faccio un esempio calcistico: le partite, a causa della var, hanno ormai  5/10 minuti di recupero, dove chi vince aspetta solo il fischio dell’arbitro e abbassa la guardia, mentre chi perde aumenta il ritmo cercando di segnare e infatti negli ultimi minuti si hanno sempre risultati inaspettati.
Fortunatamente il mio istinto mi proteggeva dalla debacle, le difese calcistiche un po’ meno.

Ps: so che è una paraculata, però è una simpatica scusa da poter usare :p

Made with passion, vol.2

Grandmaster Flash (Bridgetown, 1º gennaio 1958), è un disc jockey statunitense di origine barbadiana, considerato uno dei padri fondatori della musica hip hop e ideatore di alcune tecniche di scratch e mix come cutting. (da wikipedia)

Nel primo episodio della serie Hip-Hop Evolution spiega come ha inventato il cutting.

All’inizio i DJ si concentrano sui bracci dei giradischi, che era un modo approssimativo.
Sapevo che dovava esserci un modo migliore.
Dopo aver provato varie cose, misi le dita sul vinile.
Il tabù era che in teoria non si poteva toccare la parte centrale del vinile.
I DJ ti avrebbero odiato, la gente ti avrebbe odiato. Avresti rovinato i dischi….
E ho deciso che quella era il solo modo di farlo!

Social-(anti)Razzismo

Questo è un post del blog politicamente di parte, mi spiace per chi non la pensa così, ma essere ignavo su questo argomento proprio non mi va!

Napoli, oggi

Ultimo aggiornamento: 04-08-2023

Mattinata di inizio Maggio che sembra un giorno di Marzo, brutto e freddo.
Il treno della Circumvesuviana porta dalla periferia a Napoli universitari, studenti che hanno fatto filone, lavoratori e semplici perditempo.
Fermata del Centro Direzionale, scende un bel po’ di gente. Tutti che si dirigono verso la Central Park fatta di cemento nel cuore di Napoli, solo che al posto di km quadrati di prato ci sono km cubici di cemento e al posto degli alberi ci sono palazzoni che graffiano il cielo.
Mentre la gente scende dal treno e inizia a salire le scale per dirigersi verso l’uscita della stazione, si sente squillare un cellulare tra le canzoni neomelodiche suonate dai cellulari.
Un ragazzo risponde  con l’accento che si sentire:
Pronto?…si sono io…. Mi scusi ma sto andando a seguire…un colloquio per Milano….si, sono disponibile però mi mancano alcuni mesi per la laurea…sicuro?Allora non c’è problema, aspetto una sua email. Buona giornata
Lì vicino c’è una ragazza che per una mano tiene il suo ragazzo e con l’altra tiene il cellulare vicino a un orecchio, proprio come si usava con gli stereo nella New York anni 80.
La ragazza ha sentito la breve discussione e incredula si gira sbigottita verso l’universitario. Sta lì tutta scema in mezzo ai suoi amici e a un certo punto non c’è la fa più, morendo dalla curiosità chiede al tizio che fa, perché l’hanno chiamato per un colloquio con tutta a gent che sta miez a via.
L’universitario vedendo la giovane età della ragazza e essendo rimasto spiazzato dalla situazione chiede gentilmente:
Ma non dovreste sta a scol?
Bhè sai come è.. l’anno è quasi finito…
Vabbè… io faccio l’università, sto finendo di studiare informatica.
La ragazza inizia a parlottare col proprio ragazzo. Discutono a bassa voce per un po’ e a un certo punto il tutto finisce con: “Tanto l’anno prossimo vado a fa o’surdat”.
Nella situazione s’intromette anche un altro ragazzo del gruppo, che si rivolge verso l’universitario e gli chiede, con la disillusione di un uomo che ha vissuto le peggiori esperienze :
Ma quindi si fatica con ‘e computer?
Si
Ma si deve studia…che pall
E che vuò fa…
E quanto si piglia?
Bhe anche 1.200/1.300, dipende…
Ua… 1.200? E non è meglio a spaccià? Si fatica più poco…
(secondi di silenzio)
… E che ci vuoi fa?
E con una mezza risata il ragazzo risponde: “E facim na cosa, tu guadagni con i computer e poi vien a catta a’robba ra me! Così mi fai campà anche a me
L’universitario ha fretta e zitto inizia a andare a passo veloce verso l’università, invece i ragazzi iniziano a parlottare tra di  loro e  a  far suonare canzoni neomelodiche dai propri cellulari.

 

Avessi studiato invece di vendere il fumo
Ora saprei che cazzo farmene di un lavoro sicuro
Morire giovane è facile..
Rkomi x The Night Skinny – Fuck Tomorrow

Noi non siamo degli Einstein!

Ultimo aggiornamento: 04-08-2023

Ti scocci di leggere queste due righe? Il riassunto audio lo trovi qua!

Spesso per il web gira questa famosa frase di Einstein. Spesso te la dicono  quando provi a spiegare un concetto e non ti fai capire.  O perchè davvero non l’hai capito o perchè usi una terminologia troppo tecnica per l’interlocutore o perchè dai per scontato dei concetti e via dicendo…

#Daje e #daje sono arrivato a una conclusione : io non sono Einstein! E direte voi ironicamente: e ora ci sei arrivato? Bhé nel senso che non riesco ( e non penso che sono il solo) a spiegare qualcosa velocemente,  a un mio interlecuto che non ha le conoscenze basi dell’argomento. Faccio un esempio: riuscireste a spiegare la moltiplicazioni a un vostro nipotino che non sa neanche cosa sia l’addizione? Dovreste iniziare dall’addizione per poi arrivare alla moltiplicazione….

L’unica idea che mi viene a mente per fare velocemente è mandare un wazapp con l’articolo di Aranzulla o Wikipedia..

#ioNonSonoEinstein