Ultimo aggiornamento: 31-01-2017
In un articolo di Simon Kuper per il Financial Times si parla della complessità sociale e economica del quartiere Etats-Unis di Lione (e da Lione l’estende a tutta l’Europa), generata dalla presenza di diverse etnie di immigrati e dagli operai impoveriti dalla chiusura delle fabbriche, andate via.
Nell’articolo si legge anche dalla differenza generazionale tra giovani e vecchi, differenza aumentata non solo dall’età ma anche dalla tecnologia, e cita quest’esempio:
Lombard (una burattinaia sessantene) mi racconta un aneddoto sul fornaio francese del piano di sotto. E’ un tipo all’antica che si alza alle tre di notte per fare il vero pane francese, e il profumo dei suoi meravigliosi croissant si diffonde in tutto il palazzo. Una notte un giovane immigrato ha bussato alla porta della panetteria e gli ha chiesto: “Mi fai un panino?”. Il fornaio ha risposto: “Il mio pane non è ancora lievitato”. Il ragazzo è rimasto sbigottito: “Ma non sei un fornaio?” ha detto. La sua reazione ha sopreso Lombard, ma Tsimba (un giovane immagrato Angolano) l’ha capita benissimo: “Se fosse stata un’applicazione, il pane sarebbe stato pronto in un secondo“.
Ovviamente una persona di una certà età non avrebbe dato quella risposta, sa che per fare una pagnotta di pane ci vogliono ore.
Io, qui, vorrei generalizzare questo discorso: per tutti fare qualsiasi azione, da fare il pane a un disegno, è un’operazione semplice e immediata, vista dall’esterno ovviamente.
Non so se pensano questo per pigrizia intelletuale
o perchè si tende a semplificare tutto quello che fanno gli altri
o perchè pensano che il mondo sia davvero una App…